La scuola


Il Fortore
Il Fortore è localizzato nella parte alta della Provincia di Benevento, l’area è caratterizzata da piccoli comuni collinari o montani, con scarsa densità abitativa.
L’area di studio appartiene all’antica regione del Sannio, un territorio che copriva la zona appenninica fra l'Abruzzo, il Molise, la Campania, la Lucania e la Puglia. Abitato dal popolo dei Sanniti tra il VII sec. a.C. e i primi secoli del I millennio d.C. il Sannio svolgeva una funzione di comunicazione e di scambio legata principalmente all’economia della Transumanza, la più redditizia del centro-meridione d’Italia dal periodo aragonese (sec. XV) al 1806, anno in cui il governo francese abolì il sistema governato dalla Regia Dogana della Mena delle Pecore. A partire dal XIX secolo si è dunque modificato il sistema di comunicazione e di infrastrutture su cui si era basata per lungo tempo l’economia del territorio, con gravi conseguenze per il tessuto economico e la struttura insediativa, che hanno faticato a identificare delle funzioni in grado di contrastare un lungo ed inesorabile processo di esodo insediativo.
Dell’antica regione della transumanza restano oggi poche tracce decadenti e sostanzialmente rinvenibili in ruderi di antiche taverne, mulini o piccoli e malandati tratti della rete dei cosiddetti tratturi e tratturelli, in molti casi metafora dello stato dell’economia e della vitalità della rete dei piccoli comuni che insistono su questo territorio.
L’agricoltura e la cultura contadina sono ancora oggi molto radicate nel Fortore, ed è proprio da qui che occorre partire per un rilancio socio-economico, in modo da favorire anche processi volti a preservare e recuperare la qualità del suolo, in molti casi soggetta a fenomeni di degrado.
L’area del Fortore è delimitata dal corso del fiume omonimo, che nasce dal Monte Altieri, nel versante Adriatico dell’Appennino Lucano presso Montefalcone di Val Fortore, in Provincia di Benevento, e raggiunge il Mare Adriatico nel territorio comunale di Serra Capriola (FG), a poca distanza dal Lago di Lesina. E’ lungo circa 109 km, di cui il 47% circa ricade nel territorio molisano; a valle, nel comune di Carlantino, in provincia di Foggia, le acque del Fiume Fortore sono invasate dalla Diga di Occhito.
La popolazione dell’Alto Fortore si distribuisce in comuni che al massimo raggiungono i 5.200 abitanti (il più popoloso è San Bartolomeo in Galdo con 5.204 residenti), e che nella maggior parte dei casi oscillano tra i 1.000 e 2.000 abitanti5. Il totale dei residenti è pari a 30.923 abitanti (dati ISTAT 2010) e le densità abitative sono molto basse, specialmente se confrontate con altre aree della regione. I 14 comuni del Fortore Campano hanno una densità di popolazione media di 57 abitanti per km2, con un valore massimo pari a 92 abitanti per km2 nel comune di Paduli ed un valore minimo di 22 abitanti per km2 nel comune di Castelfranco in Mescano.

San Bartolomeo in Galdo
Il toponimo in Galdo deriva dalla radice germanica che ha dato il lemma di lingua tedesca Wald (foresta) un tempo l’aera era circondata da una estesa area boschiva. Il paese è Situato a 597 m s.l.m., dista 67 km dal capoluogo Benevento.
La storia del paese ha origini nell’ età basso-medievale, anche se alcuni ritrovamenti archeologici dimostrano che è stato frequentato sin dall’antichità.
Nel 1253, durante una famosa battaglia tra le truppe saracene e l’esercito pontificio, il centro fu saccheggiato ed abbandonato dai suoi abitanti; successivamente gli Angioini provvidero alla ricostruzione e, per molti anni, le sue terre rientrarono nei possedimenti dei benedettini dell’Abbazia di S. Maria di Gualdo di Mazzocca.
Nel suo centro si possono ammirare alcuni importanti edifici signorili e di culto, voluti dai vescovi della Diocesi di Volturara che scelsero S. Bartolomeo come luogo di residenza estiva.

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